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I'm "Singin' in the Rain", just singin' in the rain... |
mallory
Reg.: 18 Feb 2002
Messaggi: 6334
Da: Genova (GE)
|  Inviato: 17-02-2003 23:01 |
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| dici?perchè non ci provi tu?mi piacerebbe molto.. |
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ilaria78
Reg.: 09 Dic 2002
Messaggi: 5055
Da: latina (LT)
| | Inviato: 18-02-2003 23:57 |
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la prima volta che ho visto Singin in the rain...ero a lezione,quindi:grande schermo proiettore...come al cinema..(cosa stupenda perchè nella mia città e mooooolto difficile...se non quasi impossibile vedere i grandi classici al cinema)naturalmente il solito pregiudizio sui musical...e lo stesso per tutti i ragazzi intorno a me,ma dopo i primi minuti l'attenzione di tutti è stata rapita,e durante la "famosa"scena i brividi lungo la schiena.... da allora quando sono particolarmente contenta o allegra,quando piove o faccio la doccia canto i'm siiiiiingin in the rain ....just siiingin in the rain...ecc ecc
ognuno ha le sue...manie...
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...quando i morti camminano signori..bisogna smettere di uccidere... |
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missGordon
Reg.: 03 Gen 2002
Messaggi: 2327
Da: Roma (RM)
| | Inviato: 22-02-2003 12:08 |
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Analisi tecnica perfetta naturalmente.
Permettimi di aggiungere solo una considerazione.
La grandezza di "Singin' in the rain" sta anche e soprattutto secondo me, oltre che naturalmente nella compenetrazione dei diversi piani narrativi, nel fatto che si basa su una sceneggiatura ben fatta, completamente emancipata dall'"idea" di musical, di "oggetto" cioè messo esclusivamente a disposizione delle coreografie e delle musiche, come accade nella maggior parte dei musicals(ad eccezione di Hair, forse, che rientra però in un periodo particolare della storia del cinema).
In questo caso la storia non solo non è secondaria (è stata scritta appositamente per il cinema, va sottolineato)e crea i presupposti necessari e quegli scambi dialettici fra realtà e finzione, quei "continui passaggi lenti e avvolgenti tra i diversi piani di narrazione e quindi le diverse “realtà” del film" come hai giustamente sottolineato, ma ha una sua valenza di per se con i suoi omaggi al cinema precedente, la sua satira (gentile come solo all'epoca poteva essere) sul mondo dello star sistem e la concezione morale (ma non moralistica) che tenacia nella professione e rispeto dell'amicizia possano permettere di superare qualunque avversità.
Un messaggio di ottimismo allo stato puro che fa grande questo film anche agli occhi dei meno esperti.
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"...Vivere è offrire se stessi, pensava; ed egli offrì se stesso..." E. Galeano |
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missGordon
Reg.: 03 Gen 2002
Messaggi: 2327
Da: Roma (RM)
| | Inviato: 22-02-2003 17:43 |
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...mmmhh...ora che rileggo il post mi rendo conto che devo aver detto quest cosa anche in un'altra occasione.
Il mio enorme problema è che considero la sceneggiatura la parte fondamentale in un film e qindi è la prima cosa che tendo ad analizzare...è una deformazione "professionale"
perdonate la pedanteria...!
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"...Vivere è offrire se stessi, pensava; ed egli offrì se stesso..." E. Galeano |
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ilaria78
Reg.: 09 Dic 2002
Messaggi: 5055
Da: latina (LT)
| | Inviato: 05-10-2003 01:58 |
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Un uomo saluta la fidanzata sotto il portone di casa.
Piove a dirotto ma c'è il sole nel suo cuore,è felice,gli va di cantare e lo fa.
Due significati possiamo leggere:che l'amore rende tutto più bello,rimanendo in superficie,che in un musical va anche bene,e quindi non è la pioggia ad oscurare la felicità;oppure una parafrasi del caro vecchio "buon viso a cattivo gioco",nonostante le avversità gioisco di quello che ho,di quello che sono.
Una coreografia meravigliosa,frizzante,sbarazzina,Gene Kelly che torna bambino e gioca con l'acqua,sguazza nelle pozzanghere,il suo entusiasmo fanciullesco è redarguito inutilmente da un poliziotto,ma la pioggia è bella e il suo cuore ride,l'ombrello non serve la pioggia non farà male.
Una serie meravigliosa di piani che lo accompagnano seguendo la strada,fino ad un bel dolly che apre l'inquadratura, che da una figura intera passa ad un campo lungo, in cui Kelly volteggia con il suo ombrello intorno al lampione sotto una pioggia scrosciante.
L'emozione è immancabile e forte,questa scena è cio che di più gioioso e perfettamente riuscito si può trovare nel cinema di tutti i tempi,è un connubio felicissimo di musica,danza e arte in generale,presentato in un quadro che è grigio solo apparentemente.
Ogni votla che lo rivedo lo amo sempre di più,per la purezza dei personaggi,per la fluidità delle immagini.
Proprio come dice Mattia,l'organizzazione metafilmica di "cantando sotto la pioggia " è precisa perfettamente incastonata,è un film che ti racconta un pezzo di storia del cinema,una storia d'amore e amicizia,ti fa sorridere e ti fa ammirare le capacità e la bravura sopratutto di Gene Kelly.
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...quando i morti camminano signori..bisogna smettere di uccidere... |
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mallory
Reg.: 18 Feb 2002
Messaggi: 6334
Da: Genova (GE)
| | Inviato: 05-10-2003 02:26 |
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Singing in the rain è un intermezzo temporale fatto di immagini "matrioska", nel quale perdersi e ritrovarsi, perdere e ritrovare, il senso del cinema e della vita, un'idea del mondo e un'idea del cinema il più vicino possibile al trascendentalismo, il sottofondo musicale di un futro McDowell durante un ballo onirico e spensierato....
w jesus christ superstar. |
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13Abyss
Reg.: 20 Lug 2003
Messaggi: 7565
Da: Magliano in T. (GR)
| | Inviato: 06-10-2003 03:36 |
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Non l'ho mai visto, quindi non mi arrischio a leggere il giudizio di Tristam, rischio di diventare pazzo prima del tempo. 
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Rubare in Sardegna è il Male. |
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filmleo
Reg.: 13 Mar 2005
Messaggi: 41
Da: roma (RM)
| | Inviato: 13-03-2005 08:44 |
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 Il mio film mito, da sempre e per sempre
Per tutti, tre commenti.
Scrive il Morandini: Una delle migliori commedie musicali nella storia di Hollywood, meno pretenziosa di "Un americano a Parigi" e meno spettacolare di "Un giorno a New York", ma superiore a entrambi per vivacità, umorismo, armonia tra le parti. Grande classe a livello coreografico, molte invenzioni a quello registico, memorabili numeri...
Scrive Pino Farinotti: Questo film viene ritenuto da molti il più bel musical di tutto il cinema per ironia, fantasia, intelligenza e qualità musicale... Da sottolineare ancora la grande vedibilità del film, che a più di quarant'anni di distanza non ha perso nulla della sua freschezza, impreziosendosi anzi per la nostalgia... di quei film che non si fanno più.
Scrive Francesco Mininni: Probabilmente il più bel musical della storia del cinema, affettuoso e spiritoso nel rievocare un'epoca perduta, ma che gli autori conoscono benissimo. Grandi numeri musicali, le incredibili gambe di Cyd Charisse, l'abilità acrobatica di Gene Kelly e la comicità semplice di Donald O'Connor. Ovviamente indimenticabile il numero che dà il titolo al film.
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